Il Glutine è Legato Ai Problemi Mentali

Il modo nella quale vediamo alcune malattie oggi è cambiato in rispetto a come l'abbiamo viste ieri.  

“Siamo convinti che la malattia celiaca non diagnosticata può predisporre un bambino ad importanti disturbi mentali e comportamentali” - Tom O'Bryan


Dott. Tom O’Bryan, importante medico, esperto sul glutine, consiglia che in tutti casi di AHDA (Attention Deficit Disorder), in automatico, il medico dovrà eseguire l’esami per la sensibilità al glutine. Ma AHDA è solo uno dei tanti sintomi che ora portano un medico a sospettare problemi con glutine.

In passato i medici collegavano solo pochi sintomi manifestata nei propri pazienti alla celiachia in se e ora sanno che la malattia celiachia (quando è diagnosticata) è solo UNO dei tantissimi manifestazioni di un problema più globale: la sensibilità anche non celiachia al glutine.


Questo crescente problema potrebbe essere dovuto in parte al fatto che oggi il glutine si trova ovunque e non è facile riconoscerla sempre. Tante persone sono cosi abbituati ai loro sintomi che non li collegano a fatto ad un cibo tantomeno un'anormalità.

Ti faccio un esempio di come un intolleranza potrebbe essere sottovalutato.
Ti sei mai capitata di sentire all’improvviso stanco? Forse mentre eri in giro per fare la spesa. Poi dopo, magare quando entravi in macchina naturalmente ti riprendi ed è tutto come prima?

Io non sono celiaca e non ho alcun apparente sensibilità al glutine. Nonostante, è da tre anni che lo evito insieme ad altri alimenti confezionati o preparati. Per questo mi è capitato di bere una sola cioccolata calda negli ultimi 20-24 mesi in un bar. Mi sentivo subito terribile, irritabile, calda e stanca. MSG? Glutine? Altro? Coincidenza? Il malessere è durata per mezz’ora soltanto. Sapevo che si trattava della cioccolata in busta con i suoi ingredienti invisibili e il tempo che il mio corpo si impiegava per combattere l’intruso.

Pero, la scorsa settimana - anzi era solo 3 giorni fa - mi son detto, “Provo? Vale la pena?” Ho bevuto una cioccolata calda. Questa volta anziché sentire miserabile subito, dopo quaranta minuti ero a 'detto di mia figlia' trasformata in una ‘strega’ e questa mia nuova identità mi è rimasta per almeno un ora se non di più. Quaranta minuti era poco di più del tempo che è passata dal momento che ho bevuto la bibita dolce prima di chiedere il mio corpo di spendere energia. Mi sono alzata, pagata e messa in macchina. Forse se rimanevo li ferma, avrei notato meno il malessere. Sarà per questo che tanti credono che bisogno stare tranquilli e riposare dopo un pasto? Balle! Bisogno non consumare certe cose!
(Cosa fare? Mica posso andare ad un medico tradizionale per raccontare che mi deve guarire dalla stregheria)

Perché questa volta lo sconforto è durata più a lungo? Chi sa? Sarà perché è molto più tempo che il glutine non fa parte della mia dieta? Io credo che il mio corpo non era preparata –era ancora meno abituata. Ma non interpretare questo come una cosa negativa, cosa che tanti vogliano fare nel tentativo di giustificare un comportamento indesiderabile.  

'Prova a mangiare più glutine. Magare ti abituerà'

Questo ragionamento non funzione. Il corpo sempre vigile, proprio come un buon genitore, non può dedicare alcun sforzo o combinare niente di buona se distratta con anche un gran fastidio o peggio un pericolo imminente. Anzi nel caso di un genitore solo una vaga idea di un pericolo per il proprio figlio fa si che combina ben poco. 

Prendiamo l'esempio della mamma che di certo si mette un po' per adattarsi per lasciare il piccolino dai nonni o all'asilo. E' nervosa, ansiosa e preoccupata. Poi col tempo si adatta sapendo che il bimbo è in buone mani e può finalmente dedicarsi ad altre attività (anche altrettanto importante).

Pero, non più preparata, è un scombussolamento per la mamma lavoratrice dover fermare tutto e correre per andare a ritirare il figlio all’improvviso quando ha la febbre o altro.
Dobbiamo dire che se va invece tutte le settimane a ritirare il figlio con orari irregolare e lavora sporadicamente si abituerà e poi soffrirà meno il scombussolamento?

Si. Proprio cosi. Si abituerà all’orari irregolare e il meno produttività ma tutto intorno ...pian, piano....comincerà a crollare. Proprio come fa il corpo con l’abituale consumo del glutine. Metterà in atto sempre di più la sua flessibilità finchè come una mamma matta, diventa incapace d'affrontare altri problemi.

Abituarsi ad un sconforto per non sentirlo più non è un ragionamento sensato.
Proprio come chiedere una mamma di fare tutto quello che sappiamo che è disposta a fare soltanto per esasperarla- non bisogno fare!!!

Eco! Un buon uso del glutine forse l'ho trovato. Oggi sono costretta a lavare i piatti nel bagno (ancora) perchè l'idraulico non viene per sistemare i scarici in cucina.

Prossima volta che il mio marito decide di mandare l'idraulico d'altrove (in uno dei suoi cantieri) berrò una cioccolata calda e prenderò una scopa in mano. . .

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