Sono anni che discuto con mio marito di questo fenomeno. Come può il freddo far ammalare qualcuno in Italia quando quelli in Germania si buttano nudi nella neve dopo una sauna bollente?
Mia figlia insieme agli altri stranieri, soprattutto Nordici e Americani, gira l'inverno senza sciarpa e capello. Ancora in questi giorni di Dicembre gira la casa a piedi nudi, magliette con manica corte e dorme con canottiera e gambe nude. (Nota: non accendiamo il riscaldamento nelle stanze da letto.). Suo padre, rassegnato, ha smesso di insistere che si vesti più pesante soprattutto perché ha capito che non si ammala mai.
Ovvio che la dieta sana e nessun uso di farmaci conta, ma è proprio il freddo e, meglio ancora, quelli sbalzi di temperatura che tua nonna ti ha detto di evitare a tutti costi che rafforzano il sistema immunitaria.
Norepinefrina
Norepinefrina è un ormone e neurotrasmettitore in un gruppo di sostanze chimiche chiamate catecolamine, simpaticomimetici ormoni "lotta o fuga" rilasciati dalle ghiandole surrenali in risposta allo stress. Lavora di concerto con epinefrina (comunemente chiamato adrenalina ) per segnalare al corpo di rispondere alle situazioni potenzialmente letali. Il loro rilascio nel corpo cause varie cose ad accadere, come l'aumento della frequenza cardiaca e la mobilitazione di glicogeno immaganizzato. Tipicamente, il pensiero convenzionale sarebbe che questi ormoni hanno la capacità di sopprimere il sistema immunitaria.
Ma se immaginiamo una situazione di stress in natura come una potenziale caduta da uno precipizio o una rapida corsa lontana d'un orso, l'idea che il sistema immunitario non è così critica come la mobilitazione di glicogeno non ha senso. Che cosa succede se quell'orso riesce a strappare un pezzo di pelle dalla tua schiena con i suoi artigli? Ci potrebbe essere una serie di patogeni pronti ad invadere la ferita.
Qui è dove noradrenalina inizia davvero a brillare. L'effetto reale che catecolamine hanno sui tessuti durante gli eventi di stress acuto è molto variabile a seconda del tessuto e la situazione. Per esempio, la noradrenalina facilita la riparazione dei tessuti presso le sedi delle ferite e assista la mobilitazione dei leucociti verso la zona.
Invece di sopprimere la risposta immunitaria, lo stress acuto in realtà sembra valorizzarlo.
Secondo uno studio condotto dall'Istituto di Ricerca dell'Istituto di Medicina Ambientale dell'Esercito, dice il Dott. Belilovsky, "I ricercatori hanno esaminato le reazioni immunologiche durante l l'esposizione al freddo e hanno trovato che l'esposizione acuta al freddo, come andare fuori senza giacca, sembra effettivamente di attivare il sistema immunitario". Ciò avviene in parte attraverso un aumento nei livelli di noradrenalina circolanti, che funziona come decongestionante naturale.
La parola chiave qui è "acuto". Questi fattori di stress, come una ferita o l'esposizione all'aria fredda sono taglienti e temporanei. Il corpo percepisce il pericolo, attiva gli ormoni, e fornisce una risposta. Il sistema immunitario diventa notevolmente compromessa quando la risposta ormonale diventa disregolazione a causa di esposizione allo stress cronico.
Al di là di attività a livello cellulare, vi è un processo mediante il quale si può affrontare l'esposizione al freddo e in realtà essere sempre più in grado di attenuare la risposta allo stress. Questo è chiamato ormesi, il fenomeno fisiologico in cui lievi tensioni acute può stimolare un organismo o tessuto a diventare più forte.
È diventato sempre più popolare l'uso di questo meccanismo e probabilmente viene più spesso innescata facendo docce fredde appositamente. Dopo d'aver superato lo shock iniziale dell'acqua fredda, la capacità del corpo di regolare il calore attraverso la termogenesi entrerà in gioco e dopo pochi minuti l'acqua sembrerà più confortevole. Facendo questo in maniera regolare, con tutta probabilità noterai un notevole aumento della tolleranza all'acqua fredda.
La mucosa del naso si asciuga.
Il virus è più stabile in climi freddi e secchi.
Anche lo studio condotto al Monte Sinai ha mostrato che la maggior parte degli studi sembrano indicare che l'esposizione al freddo non sopprime il sistema immunitario.
Fonti:
http://scuba-doc.com/coldacclim.html
Lowen AC et al. Influenza Virus Transmission Is Dependent on Relative Humidity and Temperature. PLOS Pathogens. 2007; 3:e151.
Polozov IV, et al. Progressive ordering with decreasing temperature of the phospholipids of influenza virus. Nature Chemical Biology. 2008; 4: 248.
Castellan JW, et al. Cold exposure: human immune responses and intracellular cytokine expression. Med Sci Sports Exerc. 2002;34:2013-20
Mia figlia insieme agli altri stranieri, soprattutto Nordici e Americani, gira l'inverno senza sciarpa e capello. Ancora in questi giorni di Dicembre gira la casa a piedi nudi, magliette con manica corte e dorme con canottiera e gambe nude. (Nota: non accendiamo il riscaldamento nelle stanze da letto.). Suo padre, rassegnato, ha smesso di insistere che si vesti più pesante soprattutto perché ha capito che non si ammala mai.
Ovvio che la dieta sana e nessun uso di farmaci conta, ma è proprio il freddo e, meglio ancora, quelli sbalzi di temperatura che tua nonna ti ha detto di evitare a tutti costi che rafforzano il sistema immunitaria.
Norepinefrina
Norepinefrina è un ormone e neurotrasmettitore in un gruppo di sostanze chimiche chiamate catecolamine, simpaticomimetici ormoni "lotta o fuga" rilasciati dalle ghiandole surrenali in risposta allo stress. Lavora di concerto con epinefrina (comunemente chiamato adrenalina ) per segnalare al corpo di rispondere alle situazioni potenzialmente letali. Il loro rilascio nel corpo cause varie cose ad accadere, come l'aumento della frequenza cardiaca e la mobilitazione di glicogeno immaganizzato. Tipicamente, il pensiero convenzionale sarebbe che questi ormoni hanno la capacità di sopprimere il sistema immunitaria.
Ma se immaginiamo una situazione di stress in natura come una potenziale caduta da uno precipizio o una rapida corsa lontana d'un orso, l'idea che il sistema immunitario non è così critica come la mobilitazione di glicogeno non ha senso. Che cosa succede se quell'orso riesce a strappare un pezzo di pelle dalla tua schiena con i suoi artigli? Ci potrebbe essere una serie di patogeni pronti ad invadere la ferita.
Qui è dove noradrenalina inizia davvero a brillare. L'effetto reale che catecolamine hanno sui tessuti durante gli eventi di stress acuto è molto variabile a seconda del tessuto e la situazione. Per esempio, la noradrenalina facilita la riparazione dei tessuti presso le sedi delle ferite e assista la mobilitazione dei leucociti verso la zona.
Invece di sopprimere la risposta immunitaria, lo stress acuto in realtà sembra valorizzarlo.
Secondo uno studio condotto dall'Istituto di Ricerca dell'Istituto di Medicina Ambientale dell'Esercito, dice il Dott. Belilovsky, "I ricercatori hanno esaminato le reazioni immunologiche durante l l'esposizione al freddo e hanno trovato che l'esposizione acuta al freddo, come andare fuori senza giacca, sembra effettivamente di attivare il sistema immunitario". Ciò avviene in parte attraverso un aumento nei livelli di noradrenalina circolanti, che funziona come decongestionante naturale.
La parola chiave qui è "acuto". Questi fattori di stress, come una ferita o l'esposizione all'aria fredda sono taglienti e temporanei. Il corpo percepisce il pericolo, attiva gli ormoni, e fornisce una risposta. Il sistema immunitario diventa notevolmente compromessa quando la risposta ormonale diventa disregolazione a causa di esposizione allo stress cronico.
Al di là di attività a livello cellulare, vi è un processo mediante il quale si può affrontare l'esposizione al freddo e in realtà essere sempre più in grado di attenuare la risposta allo stress. Questo è chiamato ormesi, il fenomeno fisiologico in cui lievi tensioni acute può stimolare un organismo o tessuto a diventare più forte.
È diventato sempre più popolare l'uso di questo meccanismo e probabilmente viene più spesso innescata facendo docce fredde appositamente. Dopo d'aver superato lo shock iniziale dell'acqua fredda, la capacità del corpo di regolare il calore attraverso la termogenesi entrerà in gioco e dopo pochi minuti l'acqua sembrerà più confortevole. Facendo questo in maniera regolare, con tutta probabilità noterai un notevole aumento della tolleranza all'acqua fredda.
lo stesso vale per la temperatura ambiente. Immagina quanto potresti risparmiare sulle bollette del gas durante l'inverno.
ACCLIMATAZIONE
ACCLIMATAZIONE
Nonostante che non esiste nessuna spiegazione scientifica perché uno potrebbe sentire più di disagio nell'aria fredda, alcuni insistono che la temperatura è il colpevole del loro male. Forse si tratta di uno specie di acclimatazione al rovescio, cioè il risultato d'avere costantemente per anni evitato contatto con l'aria fresca. Pancia scoperta qualcuno? Acclimatazione al freddo è un processo ben documentato che gradualmente aumenta la resistenza alle lesioni dal freddo attraverso regolare l'esposizione al freddo. In seguito alla raccomandazione dell'Unione Internazionale di Scienze Fisiologiche, il termine acclimatazione viene distinto dall'acclimazione. Acclimatazione significa cambiamento dall'esposizione stagionali o geografico; acclimazione è il cambiamento prodotto in un laboratorio.
CHI SI ACCLIMATA AL FREDDO?
I principali esempi di acclimatazione al freddo geografica sono i popoli indigeni del Kalahari africano, il deserto australiano, e Terra del Fuoco in Cile meridionale. Molti dormono all'aperto quasi nudi nel gelo. Acclimatazione stagionale si verifica in persone che lavorano all'aperto tutto l'anno e pescatori che immergono le mani in acqua fredda per tutto l'inverno a tendere le loro reti. Immersionisti sub-acquee che continuano a lavorare intorno a tarda inverno aumentano gradualmente la loro resistenza al freddo. Il livelli di acclimatazione varia tra gli individui e con l'esposizione.
QUALI CAMBIAMENTI AVVENGONO IN UN VERO E PROPRIO ACCLIMATAZIONE
Vero acclimatazione al freddo coinvolge almeno tre adattamenti. La gente acclimatate al freddo cominciano ad avere brividi a temperature più basse, perché generano più calore senza brividi. Una caratteristica delle persone molto acclimatati al freddo è la migliorata capacità di dormire al freddo. Acclimatazione al freddo può fare la temperatura della pelle aumentare o diminuire, a seconda delle circostanze. In alcuni casi, il flusso di sangue alla pelle aumenta per mantenere le estremità caldi e per resistere lesioni. In altri casi tale flusso diminuisce per ridurre la perdita di calore.
CHI SI ACCLIMATA AL FREDDO?
I principali esempi di acclimatazione al freddo geografica sono i popoli indigeni del Kalahari africano, il deserto australiano, e Terra del Fuoco in Cile meridionale. Molti dormono all'aperto quasi nudi nel gelo. Acclimatazione stagionale si verifica in persone che lavorano all'aperto tutto l'anno e pescatori che immergono le mani in acqua fredda per tutto l'inverno a tendere le loro reti. Immersionisti sub-acquee che continuano a lavorare intorno a tarda inverno aumentano gradualmente la loro resistenza al freddo. Il livelli di acclimatazione varia tra gli individui e con l'esposizione.
QUALI CAMBIAMENTI AVVENGONO IN UN VERO E PROPRIO ACCLIMATAZIONE
Vero acclimatazione al freddo coinvolge almeno tre adattamenti. La gente acclimatate al freddo cominciano ad avere brividi a temperature più basse, perché generano più calore senza brividi. Una caratteristica delle persone molto acclimatati al freddo è la migliorata capacità di dormire al freddo. Acclimatazione al freddo può fare la temperatura della pelle aumentare o diminuire, a seconda delle circostanze. In alcuni casi, il flusso di sangue alla pelle aumenta per mantenere le estremità caldi e per resistere lesioni. In altri casi tale flusso diminuisce per ridurre la perdita di calore.
Perché le persone si ammalano più spesso durante l'inverno?
Essendo che raffreddore e influenze sono dovuti ai virus, non può centrare proprio nulla la temperatura dell'ambiente. Tanto meno contribuiscono capelli bagnati o sudore. Gli indumenti, capelli e pelle umidi ci fanno solo sentire il freddo di più ma non invitano i virus a prendere residenze nel nostro corpo. Ovvio che ce un motivo per il quale molte persone credono che si ammala dal freddo.
I ricercatori del Mount Sinai School of Medicine di New York hanno scoperto che il virus dell'influenza, responsabili di causare l'influenza, è in realtà trasmessa più frequentemente in ambienti freddi, asciutti e più caldi, in rispetto a quelli umidi. L'esatta condizione creato dal riscaldamento in ambienti chiusi. Loro suggeriscono tre possibili fattori che contribuiscono:
Essendo che raffreddore e influenze sono dovuti ai virus, non può centrare proprio nulla la temperatura dell'ambiente. Tanto meno contribuiscono capelli bagnati o sudore. Gli indumenti, capelli e pelle umidi ci fanno solo sentire il freddo di più ma non invitano i virus a prendere residenze nel nostro corpo. Ovvio che ce un motivo per il quale molte persone credono che si ammala dal freddo.
I ricercatori del Mount Sinai School of Medicine di New York hanno scoperto che il virus dell'influenza, responsabili di causare l'influenza, è in realtà trasmessa più frequentemente in ambienti freddi, asciutti e più caldi, in rispetto a quelli umidi. L'esatta condizione creato dal riscaldamento in ambienti chiusi. Loro suggeriscono tre possibili fattori che contribuiscono:
La mucosa del naso si asciuga.
La mucosa del naso funge da barriera protettiva contro i microbi infettivi essendo una fonte di anticorpi e di altre molecole antimicrobiche. Essiccazione delle mucose possa ostacolare i loro effetti protettivi permettendo l'ingresso di virus come quelli responsabili dell'influenza e raffreddore. Il naso riscalda l'aria al temperatura del corpo prima che arriva ai polmoni, perciò è importante respirare sempre dal naso e non dalla bocca.
Il virus è più stabile in climi freddi e secchi.
Gocce di virus rimangono sospese nell'aria per periodi più lunghi in area di bassa umidità.
Anche lo studio condotto al Monte Sinai ha mostrato che la maggior parte degli studi sembrano indicare che l'esposizione al freddo non sopprime il sistema immunitario.
E dall'altro parte, alcuni scienziati pensano che ci sia un enigma: la vitamina D. In estate, quando le radiazioni UV del sole sono più intense, i nostri livelli di vitamina D aumento. Mentre le giornate si accorciano, i livelli di vitamina D diminuiscono, raggiungendo il livello più basso a fine inverno, il picco della stagione del raffreddore e dell'influenza.
Perciò forse per evitare l'influenze e raffreddore quest'anno, più utili di un maglione di cashmere sarebbe una bella dosa di vitamina D e le docce fredde per stimolare il rilascio di Norepinefrina. E soprattutto lascia i bambini decidere se hanno freddo o no. Obbligando un bambino a coprirsi eccessivamente contro voglio, non solo sopprime il circolo di decongestionante naturale, ma rischi di condizionarlo in modo che prima o poi non supporta più uno delle bellezze della natura...l'aria fresca, pulita e rivitalizzante.
Perciò forse per evitare l'influenze e raffreddore quest'anno, più utili di un maglione di cashmere sarebbe una bella dosa di vitamina D e le docce fredde per stimolare il rilascio di Norepinefrina. E soprattutto lascia i bambini decidere se hanno freddo o no. Obbligando un bambino a coprirsi eccessivamente contro voglio, non solo sopprime il circolo di decongestionante naturale, ma rischi di condizionarlo in modo che prima o poi non supporta più uno delle bellezze della natura...l'aria fresca, pulita e rivitalizzante.
Fonti:
http://scuba-doc.com/coldacclim.html
Lowen AC et al. Influenza Virus Transmission Is Dependent on Relative Humidity and Temperature. PLOS Pathogens. 2007; 3:e151.
Polozov IV, et al. Progressive ordering with decreasing temperature of the phospholipids of influenza virus. Nature Chemical Biology. 2008; 4: 248.
Castellan JW, et al. Cold exposure: human immune responses and intracellular cytokine expression. Med Sci Sports Exerc. 2002;34:2013-20
2 commenti:
Oddio sto articolo è da far leggere a tutti gli italiani. Io in prima persona sono stato costretto, da bambino, a indossare ridicole sciarpe fino a sotto gli occhi e mia mamma non mi faceva giocare a calcio d'inverno o sotto la pioggia per paura che mi venisse un accidenti. Lo stesso sta succedendo ai miei nipoti, mia sorella ricalcando le orme di nostra madre.
Io sono sempre stato di salute cagionevole ed è anche per questo che mia mamma ha sempre insistito che io mi coprissi e che non uscissi quando "troppo freddo fuori" :).
Capisco la tua frustrazione ma l'idea che ci si ammali uscendo con i capelli bagnati o un colpo di freddo è così profondamente radicata nella cultura italiana che forse ci vorranno generazioni per venirne fuori.
Io ho vissuto per due anni in scozia e all'inizio ero scioccato vedendo quanto poco coprano i bambini, anche i più piccini con pochi mesi di vita. la gente si copre molto poco e sembra tollerare il freddo molto meglio del sud europeo medio.
La mia tolleranza al freddo è decisamente migliorata e il mio stato di salute di conseguenza. Adesso mi capita di prendere un influenza una o due volta l'anno, rispetto alle 7-8 laringiti/raffreddori/influenze che spesso i costringevano a ricorrere all'antibiotico.
Ho vissuto negli ultimi 6 anniin diversi paesi del mondo - oltre alla scozia - e devo dire che il mio sistema immunitario ne ha molto giovato. Viaggiare mi ha anche fatto capire quanto si sbaglino gli italiani su questo argomento.
Continua con il tuo blog! Una versione dei tuoi posts in inglese sarebbe anche carina da leggere, ho fatto un po' di fatica a leggere questo post fino in fondo: contenuto decisamente interessante ma ci sono un po' di errori grammaticali che rendono la lettura un po' difficile.
in bocca al lupo e grazie ancora per questo post illuminante! :)
Grazie molto per il tuo contributo Gianluca. E' importante per gli altri sentire i risultati personale e non solo i studi scientifici. Adesso che lego sopra, sento soddisfatto. Ho cominciato questo blog, non potendo scrivere a fatto in Italiano un anno fa. Ora, scrivo meglio. Dovrò andare indietro è correggere l'errori. Pero, trovare il tempo non è facile e ho tanti articoli che vorrei tanto condividere. Almeno chiunque capisci subito che sono umana e non un prodotto dell’industria. Grazie ancora!
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