Latte- Da Bere o Non Bere?

Quando mai qualcuno potrà dare una risposta a questo domanda? Alcuni proponenti Paleo dicono NIENTE LATTICINI, mentre altri insistono che la persistenza di lattasi (enzima necessaria per digerire i latticini) nell'uomo non è da ignorare.

Mentre quasi tutti l'esseri umani possono digerire lattosio per i primi 5-7 anni della loro vita, la maggioranza dei mammiferi smettono di produrre lattasi molto prima. Alcuni esempi suggeriscono che la persistenza di lattasi è un fenomeno esclusivo degli essere umani. PERCHÉ?
Da essere o no essere-
bevitore di latte?

Multipli studi indicano che la presenza dei due fenotipi "lattasi persistenti" e "lattasi non-persistenti (ipolattasia) è geneticamente programmata e che la lattasi persistenza non è necessariamente condizionata dal consumo di latticini dopo lo svezzamento. Quale sia stato esattamente il vantaggio evolutivo offerto da questo adattamento genetico è ancora oggetto di dibattito.

Studi archeologici confermano che in Anatolia 8000 anni fa il latte era sfruttato a scopo alimentare, come dimostra la presenza di grassi del latte nel pentolame. Circa 7000 anni fa era usato nei carpazi e pochi secoli dopo nelle isole Britanniche. È molto probabile che inizialmente il latte venisse solo trasformato per produrre yogurt e formaggi, fornendo in questo modo un mezzo di conservazione, facilitandone il trasporto e riducendo il contenuto di lattosio.

Oggi esiste un notevole variazione geografica a riguardo l'intolleranza a lattosio. In Europa la persistenza della lattasi è abbastanza comune dove tra 89% a 96% delle persone hanno la capacità di bere latte senza soffrire disturbi. In Scandinavia e nelle isole Britanniche la percentuali sono più basse e andando verso sud arrivano a solo il 15% in Sardegna. Negli indigeni Americani invece la percentuale e 0 ovvero 100% di intolleranza o incapacità di digerire il latte.

Da non scordare: Il latte che molti bevano oggi non è lo stesso che bevevano l'uomo in passato. Innanzitutto la dieta delle vacche era nettamente diversa. Oggi spesso gli animali vivano con un assenza totale di erba, dove provengono alcuni nutrienti che i cereali e mangimi non possono fornire. In secondo luogo, il latte una volta era bevuto esclusivamente crudo. Terzo: era spesso fermentata. Perciò credo che se si vuole considerare i latticini un prodotto 'naturale', devono essere naturale dalla partenza alla fine; dalla dieta della vacca, alla produzione e nel prodotto finale e il modo nel consumarlo. Cioè prodotti biologici (preferibilmente fermentati), senza conservanti, da latte crudo da vacche esclusivamente grassfed. Difficile se non impossibile trovare in Italia. E ce altro ancora. Alcuni, anche se non hanno problemi con il lattosio sono comunque intolleranti al caseine, il proteine del latte. E' stimata che 2.5% dei bambini solo fino a tre anni di età sono allergiche al caseine mentre Il tasso di allergie al caseine negli adulti negli Stati Uniti, per esempio,è meno di 1%,

Io cosa faccio? Ammetto che altero da un abbondante consumo di latticini al totale astinenza. Ascolto il mio corpo che a volta sembra strillare: "formaggio", "burro", "panna" e altri volte non ne ha proprio voglia. Una cosa che ho notato è che con il rigido e totale assenza di glutine, cereali e latticini nella mia dieta ho respirato molto meglio. Pero, ero diventato un chiodo. Un eccessivo perdita di peso non è esattamente positiva. Beh, in fondo è questo il probabile motivo per la quale esiste il lattasi ancora per alcuni di noi: nutrirsi ne momenti necessaria anche nell'assenza di altri fonti di nutrienti. Purtroppo per molti ascoltare il proprio corpo non è semplice. Ci si può fidare di quello che racconta il corpo solo quando è sana. Con le limitate scelte di alimenti pronti a portata di mano accettabile nella dieta Paleo, i latticini sono un buon alternativo, almeno per me. Ma lo considero sempre un lusso, una salvezza nei momenti critici - pur di non finire ad assomigilare un spaghetto.

Chi sa se oggi a fronte i fatti Darwin avrebbe brindato con un bicchiere di latte? E voi?



Inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Lactase_persistence#Global_spread
Itan, Y., Jones, B. L., Ingram, C. J., Swallow, D. M., & Thomas, M. G. (2010). A worldwide correlation of lactase persistence phenotype and genotypesBMC evolutionary biology10(1), 36.
Itan, Y., Powell, A., Beaumont, M. A., Burger, J., & Thomas, M. G. (2009). The origins of lactase persistence in EuropePLoS computational biology5(8), e1000491.
Mappe della diffusione della persistenza della lattasi
http://www.ucl.ac.uk/mace-lab/resources/glad/LP_maps

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